Cooperative Learning, scuola dell’infanzia, sviluppo sostenibile

Spesso nella formazione ci sentiamo dire che il Cooperative Learning è troppo difficile per i bambini dai 3 ai 5 anni. Invece ritengo che progettare attività con il Cooperative Learning alla scuola dell’infanzia sembra difficile ma non lo è. Di seguito descrivo un’esperienza condotta con bambini di 5 anni sul tema dell’educazione civica, dello sviluppo sostenibile, della responsabilizzazione alla salvaguardia ambientale, della raccolta differenziata.

Su questi argomenti in particolare, l’esperienza di tutte noi insegnanti è che i bambini siano dei fantastici disseminatori sui quali poggiare le nostre speranze di reali cambiamenti.

Competenze europee coinvolte
• Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
• Competenza in materia di cittadinanza
• Competenza alfabetica funzionale
Abilità cognitive
• Utilizzare semplici strumenti di registrazione
• Riconoscere e raggruppare materiali diversi secondo criteri definiti
• Formulare ipotesi
Abilità sociali
• Rispettare il turno di parola
• Ascoltare l’altro
• Esprimere il proprio punto di vista
• Negoziare
PARTE 1 (35’)
Si svolge in ASSEMBLEA ed utilizza il seguente
MATERIALE
• Rifiuti di plastica (bottiglie, pacchetti pasta, bicchieri yogurt, vaschette mozzarella)
• Rifiuti di carta (interno ondulato fette biscottate, scatole di cartone, etichette)
• Rifiuti indifferenziati (un piatto rotto, stoffa, un pezzo di caffettiera)
SVOLGIMENTO
In cerchio con i bambini si parla di rifiuti.
“Dove mettete i rifiuti? Avete delle pattumiere a casa? Ne avete più di una? Cosa servono? Cosa ci mettete dentro? Perché?”
Si spiega ai bambini che si dovranno descrivere le caratteristiche necessarie a riconoscere alcuni rifiuti. Si parte con un LANCIA A TURNO (leggi TURN TOSS) chiedendo al compagno “Dimmi una cosa che vedi di questo rifiuto” (proposto dall’insegnante).
Si prendono poi alcuni rifiuti di plastica e si prova a descriverne le caratteristiche usando i 5 sensi. L’insegnante scrive su un cartellone quello che viene proposto.
Si ripete il processo con i rifiuti di carta mentre per l’indifferenziato si prova ad arrivare ad una definizione di ‘non plastica’ e ‘non carta’.
PARTE 2
In questa seconda parte il modello di Cooperative Learning usato è il LEARNING TOGETHER (Johnson D. W., Johnson R. T., Holubec E. J. 1996)
MATERIALE
• Fogli bianchi
• 4 scatole cartone per gruppo
• Nastro adesivo
• Pennarelli (una confezione per gruppo)
• Sacco contenente rifiuti (uno per gruppo): almeno 8 pezzi, due per tipologia. I rifiuti ‘NON SO’ possono essere confezioni del caffè, brik latte, materiale indifferenziato.
• Tabella di registrazione (3 per gruppo)
Esempio di tabella di registrazione

per es.:
Incollare immagine di bottiglia di plastica o involucro di carta ritagliata da un volantino di supermercato
1
2
3

SVOLGIMENTO
Si spiega ai bambini che in gruppo proveranno a dividere i materiali presenti nel sacco per categorie: carta, plastica e indifferenziato. I bambini vengono quindi divisi in gruppi di 4. Ad ogni gruppo 4 scatole.
INDIVIDUALE (10’)
Ogni bambino disegnerà un cartello per scatola: cartello PLASTICA, cartello CARTA, cartello INDIFFERENZIATA, cartello NON SO. Ogni cartello viene incollato alla scatola.

Figura 1 Responsabilità individuale: disegno il cartello identificativo per il contenitore (qui plastica).
GRUPPO (25’)
Un bambino (il pescatore) deve prendere 1 oggetto dal sacco e mostrarlo al gruppo che decide in quale scatola inserirlo.
Il segretario del materiale corrispondente registra con una X nella sua tabella la scelta del gruppo.

Figura 2 interdipendenza positiva di scopo e di ruolo: il Pescatore estrae un rifiuto dal sacco, i Segretari registrano.

Vengono assegnati i ruoli (per creare interdipendenza positiva)
1. Pescatore
2. Segretario della plastica
3. Segretario della carta
4. Segretario dell’indifferenziato
4. Dopo l’estrazione di 2 oggetti si cambiano i ruoli (girando insenso orario)
PARTE 2 (20’)
REVISIONE
MATERIALE
• 4 scatoloni più grossi
• Nastro adesivo
SVOLGIMENTO
Ogni bambino prende la scatola di rifiuti che ha davanti all’ultimo passaggio e la porta con sé nell’assemblea: tutti i bambini della plastica rovesceranno i loro rifiuti in una scatola attaccando i cartelli sui lati dello scatolone. Così gli altri gruppi.
La modalità di revisione che si utilizza è ‘Mischia, stop, coppia’ (leggi MIX FREEZE PAIR).
Ci si ritrova tutti in piedi. L’insegnante estrae di volta in volta da uno scatolone un rifiuto e pone le domande guida: “Chiedete al vostro compagno perché secondo lui è di plastica”, “Chiedete al vostro compagno perché secondo lui non si può dire che sia di carta”.
Può capitare che il gruppo del “NON SO” sia particolarmente abbondante, oppure assolutamente assente. In ogni caso l’attività apre la possibilità di molte successive elaborazioni in un percorso ricco di riflessioni.
BIBLIOGRAFIA
Kagan S., L’apprendimento cooperativo: l’approccio strutturale, Roma, Edizioni Lavoro, 2000.
Johnson D. W., JohnsonR. T., Holubec E. J., Apprendimento cooperativo in classe. Migliorare il clima emotivo e il rendimento, Trento,Erickson, 1996.

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